di e con Matteo Balbo e Aurora Candelli
età consigliata classi prime della scuola secondaria di primo grado
tecnica silent play
durata 30 min.
Affrontare le “questioni di donne” significa esaminare le “questioni di genere”, ossia stereotipi, credenze, educazione legati al ruolo maschile e femminile nella società, micro e macro. Nel farlo con ragazze e ragazzi ci si è accorti quanto sia forte la volontà e necessità da parte loro di esprimersi e condividere, spesso andando al di là delle immagini imposte dagli adulti. Ma c’è ancora del lavoro da fare. Per questo è importante porsi e porre delle domande.
Che cosa penso quando “mi” penso.
Che cosa guardo quando “mi” guardo.
Che cosa sento quando “mi” sento.
E se cambiassimo punto di vista?
Che cosa pensano quando “mi” pensano.
Che cosa guardano quando “mi” guardano.
Che cosa sentono quando “mi” sentono.
E se lo cambiassimo ancora?
Perché ci pensiamo cosi?
Perché ci guardiamo cosi?
Perché ci sentiamo cosi?
Il gioco performativo del Silent Play “2 PEER” nasce da questo spostamento di sguardo e dalla proposta guidata di quesiti sulla propria posizione nel mondo.
La costruzione dell’immagine di sé è una ricerca che si sviluppa soprattutto nell’età dell’adolescenza attraverso domande più o meno esplicite e un continuo scambio di informazioni, stimoli, confronti con i propri pari, di qualunque genere.
La riflessione nasce dal concetto “Peer-to-peer” in campo informatico (o P2P), che sta ad indicare una rete paritetica (o paritaria) nelle comunicazioni e dalle varie e diverse progettualità di Peer Education, o educazione tra pari.
Il Silent Play prende per mano i protagonisti e li conduce lungo un labirinto di suggestioni, informazioni e scambi nei quali dovranno scegliere dove collocarsi, singolarmente e come gruppi di interesse, per guardarsi e riconoscersi con occhi diversi, esplorandosi in modo giocoso e non giudicante.